Se il capo – che è un essere umano con i suoi pregi e i suoi difetti e non un supereroe – per qualsiasi ragione non dovesse comunicare in modalità chiara e condivisa con i suoi collaboratori, che cosa impedisce loro di chiedere al capo spiegazioni? Di dargli suggerimenti per sintonizzarsi sulla stessa “frequenza” e portare a buon esito un progetto, un processo aziendale, una riunione, un bando di gara?
Cambiamo prospettiva: se lo skipper dal linguaggio troppo tecnico, poco comprensibile, decifrabile, avesse avuto la possibilità di modificare tempestivamente il suo linguaggio in base alle esigenze e alla percezione del richiedente, il team avrebbe potuto cambiare marcia, perché il linguaggio si può modulare in funzione delle persone e delle circostanze e, di conseguenza, possono cambiare anche i risultati!
In barca come in azienda la responsabilità della comunicazione e del linguaggio è di tutti, tanto dello skipper-capo-guida, quanto del team-equipaggio. La chiave è la <mutua proattività e responsabilità>, in una regata come nella vita vince il gioco di squadra e ciascuno fa da specchio e da supporto all’altro per raggiungere l’obiettivo comune.
Siamo tutti sulla stessa barca!
Siamo a una regata di flotta aziendale, sei imbarcazioni dello stesso tipo affidate a sei skipper. Decidiamo a rotazione di far cambiare barca a tutti e sei gli equipaggi, al fine di far sperimentare loro stili di conduzione diversi. A fine giornata, durante il debriefing con tutti gli equipaggi, un partecipante ci solleva un dubbio sulla capacità del primo skipper della mattina di saper comunicare in modo chiaro, perché ha utilizzato un linguaggio a suo dire troppo tecnico e dunque, secondo il suo punto di vista, non comprensibile, convincendosi di essere stato penalizzato e di non aver potuto performare in maniera corretta, impattando negativamente sull’esito della regata.
Ottimo spunto di riflessione direi. Questa osservazione ci dà l’opportunità di fare luce sul ruolo e sulle competenze dello skipper, e sopratutto sulle aspettative che i partecipanti hanno nei confronti del capitano della barca e sulle loro stesse responsabilità. Ogni skipper ha il suo stile e si porta dietro la sua esperienza, il suo carattere, la sua personalità, il suo background, come tutti noi. Se lo skipper è responsabile del benessere e della sicurezza del suo equipaggio, è altrettanto vero che l’equipaggio contribuisce a rendere bravo lo skipper e fare la differenza in barca.
Proviamo per un attimo a traslare questa situazione e il gioco delle parti in azienda, nel nostro sistema lavorativo quotidiano. Abbiamo un capo e abbiamo un gruppo-team di collaboratori.