“Le nostre persone non si adattano facilmente al cambiamento” – ci dice un manager d’azienda incontrato pochi giorni fa – “e soprattutto alla velocità di manovra con cui dobbiamo gestire i processi aziendali, le vendite di nuovi prodotti e servizi, l’inserimento di nuove risorse, l’aggiornamento dei contenuti e delle risposte sui social…per noi comunque la velocità rappresenta l’indicatore di performance, come vantaggio competitivo”.

Interessante punto di vista, pensiamo noi… riflettendo sul fatto che, attraverso la formazione in barca a vela, la velocità ha una duplice valenza. Se da una parte la ricerca della perfetta VMG (Velocity Made Good, il rapporto tra la velocità della barca e l’avanzamento in direzione del vento) può fare la differenza per tagliare la linea d’arrivo prima di tutti in una regata, dall’altra un’andatura veloce può apparentemente farci credere di avanzare e di tagliare la linea prima di tutti, portandoci “velocemente” lontano dalla meta e costringendoci a fare più manovre. Ecco che la velocità da punto di forza si trasforma in un punto di debolezza: si va velocemente dalla parte sbagliata, si vanifica lo sforzo delle persone, si sprecano energie, si scuffia! Per avere una corretta VMG è fondamentale che l’equipaggio tenga sotto controllo il contesto interno ed esterno, che sia al posto giusto e che si muova in sincronia, che il peso sia distribuito bene in funzione del vento e delle manovre.

Per tornare all’osservazione del manager, ci chiediamo: aumentare velocemente le vendite – senza tener conto dei tempi e dei ritmi di produzione – porta davvero utili? Inserire velocemente nuove risorse umane aumenta sempre la performance aziendale? Fissare tanti appuntamenti settimanali – senza riuscire a velocizzare i follow up – porta davvero a fidelizzare i clienti?

La velocità può contribuire a generare efficienza, produttività, qualità, competitività solo se c’è ascolto, osservazione, strategia, comunicazione, ritmo abbinato al movimento, chiarezza del linguaggio, condivisione, riconoscimento del ruolo, senso di responsabilità, rispetto delle regole e dei valori, gestione del tempo e del ritmo, gestione dell’incertezza e dello stress, feedback costante, vale a dire quell’insieme di KPI (Indicatori Chiave di Performance) che misurano i risultati individuali e di team in barca così come i processi aziendali, per passare in vantaggio, conquistare il mercato e raggiungere la meta.